Best Practices per la Progettazione dello Schema GraphQL
La progettazione di uno schema GraphQL è una delle fasi più critiche nello sviluppo di un’API. Un buon schema deve essere intuitivo, scalabile e in grado di evolvere con le esigenze dell’applicazione. In questa guida, esploreremo le best practices per progettare uno schema GraphQL che soddisfi questi requisiti, coprendo la definizione dei tipi, l’organizzazione delle query e delle mutazioni, la gestione degli errori e le ottimizzazioni delle performance.
1. Progettare uno Schema Intuitivo
1.1. Rappresentare il Dominio dell’Applicazione
Lo schema GraphQL dovrebbe rispecchiare il dominio dell’applicazione. Ogni tipo, campo e relazione deve riflettere gli oggetti e le interazioni reali presenti nel contesto dell’applicazione.
Esempio:
Se stai progettando un’applicazione di e-commerce, potresti avere tipi come Product
, User
, Order
, e Cart
. Ciascuno di questi tipi dovrebbe includere i campi che rappresentano le proprietà e le relazioni pertinenti:
type Product {
id: ID!
name: String!
price: Float!
inStock: Boolean!
}
type User {
id: ID!
name: String!
email: String!
orders: [Order!]!
}
type Order {
id: ID!
products: [Product!]!
total: Float!
date: String!
}
1.2. Nomi Descrittivi e Consistenti
I nomi dei tipi, delle query, delle mutazioni e dei campi devono essere descrittivi e coerenti. Questo rende lo schema più facile da comprendere e da usare da parte dei client.
Esempio:
- Usa
getUser
invece difetchUser
per tutte le query che recuperano un utente. - Usa
addProductToCart
invece diaddProduct
se il contesto è l’aggiunta di un prodotto al carrello.
1.3. Evitare il Sovraccarico del Tipo Root
Evita di sovraccaricare i tipi Query
e Mutation
con troppi campi. Organizza le query e le mutazioni in modo logico e raggruppa operazioni correlate sotto campi nidificati quando possibile.
Esempio:
type Query {
user(id: ID!): User
product(id: ID!): Product
order(id: ID!): Order
}
2. Gestione delle Relazioni e dei Tipi Compositi
2.1. Utilizzare Tipi Input per le Mutazioni
Le mutazioni che accettano molti parametri dovrebbero utilizzare tipi input per rendere la firma più pulita e gestibile.
Esempio:
input ProductInput {
name: String!
price: Float!
inStock: Boolean!
}
type Mutation {
addProduct(input: ProductInput!): Product!
}
2.2. Progettare Relazioni Tra Tipi
Rendi le relazioni tra tipi chiare e coerenti. Usa connessioni per le relazioni molti-a-molti o quando hai bisogno di implementare la paginazione.
Esempio:
type User {
id: ID!
name: String!
orders: [Order!]!
}
type Order {
id: ID!
products: [Product!]!
user: User!
}
3. Gestione degli Errori
3.1. Usa le Estensioni per Messaggi di Errore Dettagliati
Le estensioni GraphQL permettono di arricchire le risposte di errore con informazioni aggiuntive, rendendo più facile il debug per i client.
Esempio:
throw new ApolloError("Unauthorized", "UNAUTHORIZED", {
reason: "You must be logged in to access this resource.",
});
3.2. Centralizzare la Gestione degli Errori
Implementa un middleware o un plugin di gestione degli errori per catturare e gestire in modo uniforme gli errori all’interno di tutti i resolvers.
Esempio:
const formatError = (err) => {
// Logica per formattare l'errore
return {
message: err.message,
extensions: err.extensions,
};
};
const server = new ApolloServer({
typeDefs,
resolvers,
formatError,
});
4. Ottimizzazione delle Performance
4.1. Implementare la Paginazione
Evita di restituire liste molto grandi utilizzando la paginazione. Implementa first
, last
, before
, e after
per gestire la paginazione in modo efficace.
Esempio:
type Query {
products(first: Int, after: String): ProductConnection!
}
type ProductConnection {
edges: [ProductEdge!]!
pageInfo: PageInfo!
}
type ProductEdge {
cursor: String!
node: Product!
}
type PageInfo {
endCursor: String!
hasNextPage: Boolean!
}
4.2. Utilizzare DataLoader per il Batching
DataLoader è uno strumento utile per ridurre il numero di query al database combinando richieste multiple in una sola.
Esempio:
const DataLoader = require("dataloader");
const userLoader = new DataLoader(async (keys) => {
const users = await User.find({ id: { $in: keys } });
return keys.map((key) => users.find((user) => user.id === key));
});
const resolvers = {
Query: {
user: (parent, { id }) => userLoader.load(id),
},
};
4.3. Implementare il Caching
Implementa il caching per le query che non cambiano frequentemente per ridurre il carico sul server e migliorare le performance.
Esempio:
const server = new ApolloServer({
typeDefs,
resolvers,
cacheControl: {
defaultMaxAge: 5, // cache default di 5 secondi
},
});
5. Versionamento e Evoluzione dello Schema
5.1. Deprecazione dei Campi
Depreca i campi anziché rimuoverli immediatamente, dando ai client il tempo di adattarsi.
Esempio:
type User {
id: ID!
username: String @deprecated(reason: "Use 'name' instead")
name: String!
}
5.2. Aggiungere Nuove Versioni
Considera di versionare lo schema in modo da poter supportare nuove funzionalità senza interrompere i client esistenti.
Esempio:
Puoi gestire diverse versioni con diverse URL del server, ad esempio /graphql/v1
e /graphql/v2
.
Conclusione
La progettazione dello schema GraphQL richiede attenzione e cura per garantire che l’API sia intuitiva, scalabile e facile da mantenere. Seguendo le best practices delineate in questa guida, sarai in grado di costruire schemi che non solo soddisfano le esigenze attuali, ma che sono anche pronti per crescere ed evolversi con l’applicazione. Dalla gestione delle relazioni tra tipi alla gestione degli errori e l’ottimizzazione delle performance, ogni aspetto dello schema contribuisce al successo e alla longevità dell’API.